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Autunni lucani

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(A Lauria)

 

Camini pietrosi m’appaiono

i colli dintorno ed eterei

s’espandono sbuffi di nebbia

negli umidi autunni lucani. 

 

Sovrasta sui tetti la roccia

osserva da secoli muta

gradini consunti dai passi 

sugli erti sentieri recanti

a case arroccate d’antico.

 

Dall’alto guarda d’intorno

le valli dipinte di caldi

colori e s’erige la torre

dell’Armo vegliando sui borghi.

 

Ancora di foglie cosparse

già fradice e sfatte, le strade

non più sotto i passi fruscianti.

Riverbera là sulle vette

il bianco della neve nuova. 

 

E lieto un fruscio diffonde 

monotono e lieve, il ruscello

sul nudo Presepe discosto

e mormora nuove parole

in questo fragore inudite.

 

 Giulia Bellucci - 10/12/2017 16:26:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Grazie Franca! Sai, qui nel paese dove vivo, c’è per l’appunto un presepe allestito fuori dal paese e che non viene mai tolto, neppure ad agosto e si chiama presepe del Ruscello perché è stato allestito davanti a questo Ruscello che forma dietro di esso una piccola cascata. Ci sono pochissimi pezzi visibili anche da lontano e ogni volta che lo guardo penso a quanta poca importanza si dà alle realtà marginali. Credo che oggi in una società in cui prevale il ’divismo’ tanto femminile quanto maschile, ed il web lo accentua, ci sarebbe bisogno di un po’di silenzio per ascoltare quelle voci inascoltate.

 Franca Colozzo - 10/12/2017 00:30:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Bella e vibrante poesia che coglie l’essenza del paesaggio: i colli, gli sbuffi di nebbia... L’autunno lucano appare in tutta la sua malinconica bellezza, dagli erti sentieri alle case arroccate d’antico.
C’è un ritmo incalzante che mi richiama l’armonia della Natura che si riscontra nelle poesie del Pascoli. Sono lontane reminiscenze che emergono per la cadenza, lenta e serrata, della poesia che culmina con un accenno al Presepe, nudo nella sua essenziale pietrificata bellezza, con un rivo poco discosto che mormora parole nuove. Complimenti!

 Giulia Bellucci - 06/12/2017 19:10:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Grazie Ferdinando, soprattutto per l’appunto e modifico il primo verso, inserendo appaiono al posto di appaion. Mi ero fissata sul fatto di voler utilizzare dei novenari tutti piani, ma anche sdrucciolo va bene e suona indubbiamente meglio. Grazie di nuovo e Buona serata!

 Ferdinando Battaglia - 06/12/2017 17:50:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Premettendo la confessione scabrosa della mia ignoranza, vorrei così commentare:
Leggendoti ancora in precedenti testi, incontrandoti poi in questo, mi confermo l’apprezzamento per la tua ricerca formale, una tensione bene rivelata anche dalla composizione e suddivisione delle stanze; eccepisco, ma solo perché è un insegnamento ricevuto proprio su La Recherche, credo fosse un commento della Alaimo se non sbaglio, il troncamento delle parole quando non necessario ovvero cacofonico perché inattuale, salvo se ne giustifichi l’uso dall’intero testo. Ho trovato particolarmente bella chiusa.

Scusami l’intromissione ed eventuali errori di battitura e non solo (versione digitata al cellulare e non riveduta)

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